domenica 10 settembre 2017

LET THE SUNSHINE IN

" I giorni e le notti si alternano fugaci, come le perle sfilate da un rosario.
Ugualmente gli anni sorgono e tramontano.
La nostra vita è un viaggio, che alcuni trascorrono in barca; altri per strada, finché non invecchiano i cavalli del loro carro.
Non è la strada la nostra vera dimora?"
Matsuo Basho


Caldo, caldo e poca acqua, nonostante il percorso si snodi oramai da giorni tra i 1600 e i 2200 metri di quota, le temperature sono alte. Anche di notte difficilmente si scende sotto i 20°.
Paolo Rumiz scrive: "Salendo il nostro passo legionario si rompe, assume il ritmo asimmetrico dell'asino sul tempo dispari della musica greca e balcanica."
Il compianto musicista triestino Alfredo Lagosegliaz diceva:
" Questo è il tempo migliore, perché impedisce agli eserciti di marciare."
Dopo la vetta del Mittagskogel scendiamo verso un rifugio segnalatoci da alcuni escursionisti, sperando, vanamente, di dormire su un letto dopo tanto peregrinare. 
Non in agosto quando le orde barbariche scendono e salgono le montagne come se non ci fosse un domani. Purtroppo il rifugio è invaso da vocianti polacchi, considerevolmente ubriachi e molesti e quindi repentina decisione di dormire nuovamente nel bosco. 
"Non è la strada la nostra vera dimora?" scriveva nel 1689 Matsuo Basho nel libro Oku no Hosomichi ( L'angusto sentiero del Nord ).
Il mattino dopo, scendendo verso Villach, incontriamo una coppia di olandesi che, dopo dei giri sulle Caravanche, avrebbero intenzione di partecipare al Rainbow Gathering che quest'anno si svolge in Val Tramontina dal 20 luglio al 20 agosto. Da qualche tempo dico di andarci a uno di questi raduni hippy, questa volta per di più è in luogo che mi è caro e che frequento da anni, quindi mi aggrego ai due ragazzi e partiamo alla volta del Monte Rest.
La vecchia Volvo di Renate e Gert affronta senza fatica la pendenza media del 18% del Wurzenpass, mentre mi accompagnano a recuperare la mia Peugeottina, in modo che possa far loro da guida. Siamo seduti dietro, io e Bjork, tra bandiere di preghiera tibetane, mandala e zaffate di hashish che arrivano da prua.
Apro il finestrino per far girare un po' l'aria, non fumo ormai da anni, da quando, dopo uno schianto in moto e conseguente rottura di spalla destra, due costole e perforazione di un polmone, i medici mi hanno detto che se fossero riusciti a sistemarmi sarebbe stato meglio non avessi più fumato.
Poi, non volendo essere il più sano del cimitero ho sopperito all'atavico desiderio di suzione ritornando all'antico amore del toscanello e della pipa. Almeno non si aspira il fumo.
Scendiamo verso la Slovenia e poi passiamo il confine italiano a Fusine, proseguiamo fino a Carnia e prendiamo in direzione Ampezzo. Poco prima di Ampezzo deviamo a sinistra e saliamo sul Passo Rest. 
Il cielo è plumbeo e soffia un gran vento. In quota le nuvole corrono veloci, si vedono un sacco di lampi. La temperatura scende repentinamente. Mentre affrontiamo i molti tornanti della salita sentiamo e vediamo l'elicottero che volteggia intorno alla sella del Rest. Non ho dei buoni presentimenti, dopo molti anni di montagna certe cose le percepisci, infatti poco prima del passo incontriamo gli uomini del Soccorso Alpino, i Vigili del Fuoco e forze dell'ordine assortite. 
Ci comunicano che non ci si può avvicinare alla zona del raduno perché è morto un uomo, rimasto schiacciato sotto un albero durante il temporale ( che poi si scoprirà essere stata una tromba d'aria ). Possiamo proseguire verso Tramonti dove ci sistemiamo nel campeggio degli amici Lisa e Gregorio.
Molti hippy che dovevano salire si sono fermati qui e la sera passa un po' triste ma in un atmosfera di rara serenità per il modo che queste persone ( dai 20 ai 70 anni come fascia di età ) hanno di affrontare la vita e la morte. 
La compagna del ragazzo morto, un belga di 41 anni, ha deciso che venga seppellito qui, tra i monti.

Singing our space songs on a spider web sitar
Life is around you and in you
Let the sunshine
Let the sunshine in






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