Il tempo è incerto e io ho il sacro terrore del temporale e dei fulmini,ma l'uomo, con fare ribaldo, sprona il destriero d'acciaio sui sentieri della Marsica.
Sappiamo che non ama le autostrade, neanche le regionali e le statali, sbuffa un po' sulle provinciali e ritrova il sorriso solo sulle intercomunali.
Ma la vera gioia è quando molla la via asfaltata per imboccare sentieri sterrati e petrosi.
Così, incurante delle nere nubi che si addensano sulle cime, si alza sulle pedane con fare motocrossistico e, sculettando come una peripatetica, spinge Ronzinante sugli sterrati d'Abruzzo.
Il side dal canto suo risponde vigoroso e lanciando sassi dietro di se attraversa pascoli e guada ruscelli come se fosse di nuovo tra i paesaggi della natia Kamçatka .
In breve tempo guadagniamo una cima (tempestosa) dove facciamo tappa prima di ridiscendere.
Qui dimorano i miei fratelli che con l'uomo non hanno mai avuto buoni rapporti, tanto che erano quasi estinti, ma ora stanno tornando.
Chissà se anche loro hanno paura del temporale? Di sicuro non lo amano! E' effettivamente un pericolo per chi vive allo scoperto.
Comincia a piovere che siamo sul fondovalle, prima poco, poi un diluvio e così, bagnati, ma non domi arriviamo a L'Aquila che ormai fa buio.
"Solo la montagna,
la gola,il passo e il torrente
possono accedere al pantheon del viaggio,
indubbiamente nella misura in cui
sembrano sorreggere una morale
dello sforzo e della solitudine.
Roland Barthes"
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